Arte e Memoria - Una pietra per ricordare - Alessandra Marolla
Arte e Memoria - Una pietra per ricordare è un progetto partecipativo di comunità dedicato alle cittadine, ai cittadini e al territorio di Monte San Pietro, nato per generare un processo collettivo in memoria della Resistenza Antifascista che conduce alla realizzazione di un’opera d’arte pubblica. Il progetto, attraverso un laboratorio di coprogettazione tra cittadini, istituzioni di riferimento e associazioni, prevede azioni di coinvolgimento e inclusione fondate su relazioni di reciprocità che, attraverso percorsi partecipati e restituzioni pubbliche, intende restituire valore e vigore storico, sociale e culturale ai luoghi interessati e ai temi trattati.
Arte e Memoria - Una pietra per ricordare assume la memoria - storica e collettiva - come elemento fondante del percorso e delle sue scelte: essa acquisisce funzione di aggregante attorno al quale si dipanano temi e azioni volti alla realizzazione dell’opera partecipata. Il tema della memoria ha compito di connettore e attivatore di nuove relazioni intergenerazionali basate su un principio di condivisione, di mantenimento e radicamento del senso di appartenenza ad una comunità che sancisce nuovi e rinnovati legami tra cittadini, tra questi e i luoghi che abitano e, soprattutto, tra persone che si fanno portatrici di un’eredità, di un’etica, di un senso civico e politico rispetto a valori universali quali la libertà di pensiero del singolo, il ripudio delle guerre, il rispetto reciproco e la valorizzazione delle diversità. Il senso di confinamento e necessità di sconfinamento, la valorizzazione dei margini e delle differenze, l’importanza dell’integrazione contro il senso di separazione sono alcune delle istanze che, intrecciando presente e passato, storia e contemporaneità, si articolano nelle narrazioni e nelle drammaturgie iconiche e testuali che si rivelano nel processo partecipativo e laboratoriale e, dunque, nel risultato conclusivo: l’opera d’arte pubblica partecipativa.
Lo studio delle peculiarità del luogo e dello spazio individuato per la collocazione dell’opera è in sé momento di valorizzazione del territorio che qui si espone alla conoscenza intergenerazionale attraverso un uso comunitario e aperto delle pratiche artistiche e artigianali. E' conoscenza acquisita come le persone diventino connesse ai luoghi - qui intesi come tempo spazio di relazioni condivise - grazie alle esperienze di vita e alle interazioni significative che in essi accadono. In questa visione, l’arte diviene strumento utile al dialogo, al confronto, al superamento delle criticità e rappresenta un patrimonio nella costruzione di nuove narrative di comunità rendendole sempre più inclusive e predisposte ai cambiamenti. I mutamenti - sociali, paesaggistici, relazionali - sempre più rapidi ed emblematici del nostro tempo, la necessità di costruire nuovi paradigmi su cui posare le basi di vecchie e nuove comunità, hanno determinato la necessità di cucire un terreno di dialogo e incontro su cui improntare le radici del futuro
Partendo dalla capacità di cambiamento delle piccole comunità dove la prossimità è sostegno e reciproca cura, promuovendo la valorizzazione della diversità e dell’incontro tra memoria e presente, Arte e Memoria - Una Pietra per Ricordare, vuole essere una promessa, un tentativo, una possibilità di autodeterminare il senso più profondo di socialità e attenzione verso l’altro da sé attraverso un atto, un gesto pubblico condiviso: la costruzione di un segno, una traccia tangibile a memoria di quanto vissuto, un intreccio di mani e visoni che così divengono patrimonio di tutti, a sostegno di possibilità altre e future.
Alcuni Intrecci di Memoria li puoi ascoltare QUI' oppure scansiona il Qcode.
Questo è un progetto sonoro che racconta storie di resistenza, di coraggio, di libertà e antifascismo.
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Prime indagini storiche sulla sua datazione
26 giugno 2022 ore 11
Saranno presenti all'inaugurazione
Monica Cinti - Sindaca di Monte San Pietro
Federica Benatti - Curatrice della mostra
Alice Reina - Assessora alla Cultura di Monte san Pietro
E' possibile visitare la conserva con la guida della curatrice della mostra Federica Benatti
alle ore 15 - 16 - 17 - 18 (max 10 persone a visita)
E' possibile prenotare a: prenota.collinebolognaemodena.it
La mostra e il progetto espositivo si inseriscono nel più ampio progetto “Antichi saperi di domani” promosso
dai Distretti Culturali della Città Metropolitana di Bologna, con il contributo della Fondazione del Monte
di Bologna e Ravenna – 1473.
Il Comune di Monte San Pietro partecipa con la collaborazione dell’Associazione La Conserva APS che
ha la sede nell’antica conserva di Calderino, un tempo in territorio di Amola di Montagna.
La mostra nasce dal desiderio di far conoscere la storia di questa misteriosa e affascinante architettura
ipogea ai giovani, alla comunità di Monte San Pietro ed ai turisti in transito lungo la valle del Lavino.
Una storia ricostruita a partire da fonti documentali storiche originali, il rilievo del manufatto e la
comparazione con altre conserve costruite nella provincia di Bologna.
In un’epoca in cui si parla di riscaldamento globale, di sostenibilità ambientale e transizione ecologica
la conoscenza delle conserve da neve, e del loro funzionamento, torna di grande attualità.
Si tratta, infatti, di architetture passive nate con lo scopo di conservare “il freddo” durante le stagioni calde.
Possiamo definirle i “frigoriferi” dell’antichità, che funzionavano senza consumare energia elettrica e
senza cappotti isolanti derivati dal petrolio. Un’innovazione che ha origini antichissime e che ha permesso
ai nostri antenati di nutririsi e curarsi.
La mostra illustra i risultati della prima ricerca specifica e sistematica
avviata su questo edificio da Federica Benatti, architetta e co-fondatrice
de “Il Cuore Freddo di Bologna”, il primo progetto di ricerca per il
censimento e la valorizzazione delle antiche ghiacciaie e conserve
di Bologna, nato nel 2010.
A partire dai catasti antichi, dai passaggi di proprietà, dall’osservazione
dei dettagli delle murature e dei luoghi circostanti, dalle cartoline,
dai trattati e dalle perizie storiche, il percorso narrativo guida il
visitatore alla ricerca delle origini e dei caratteri peculiari della
Conserva di Calderino.
Per il terzo anno consecutivo è stato approvato il Bando per il finanziamento e il sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da Organizzazioni di volontariato o Associazioni di promozione sociale.
Con il corso l'associazione ha partecipato al progetto "Risorse in campo" finanziato dal D.G.R. 1826/2020, capofila l'associazione Centro per le vittime del Salvemini 6 dicembre 1990.
Il corso di italiano è rivolto alle donne straniere, come momento d'integrazione e socializzazione , come strumento per facilitare la ricerca di un lavoro per essere di aiuto alla famiglia.
Il corso è iniziato il 12 ottobre del 2021 e termina il 31 maggio 2022.
All'interno della Festa della Donna, La Conserva aps
organizza la
Tavola rotonda
LA SCUOLA DELLE DONNE: MONDI A CONFRONTO
Mostra di lavori realizzati nel corso di italiano per donne migranti